giovedì 8 settembre 2011

Tenetevi stretti i vostri pezzi di ricordi. - Capitolo 7 -

Chiamai la Vale,  le chiesi se veniva con me in centro.
Ci mettemmo d' accordo e alle 20.30 partimmo. Mentre aspettavamo un mio amico , io continuavo a pensare che quella sera avrei trovato Marco.
-Cazzo Marco!!
Disse la Vale. 
Io non ci credevo all' inizio: 
-Dove?-mi girai- Cazzo Marco!
La Vale lo salutò mentre io gli urlai "stronzo!"
Arrivò Farid, il mio amico. Era insieme a altri ragazzi, la sua compagnia. Ci chiesero se volevamo aggiungerci a loro.
Noi accettammo. Dissi subito a Farid che avevo visto Marco.
Incominciammo a parlare , nel frattempo decidemmo di andare a mangiare il Kebab.
Io e la Vale ci sentivamo un po a disagio in quella compagnia.
Un ragazzo della compagnia andò a ordinare, mentre noi aspettavamo ci mettemmo a parlare.
Mangiammo, bevemmo, e andammo a fare un giro.
Io stavo male, come al solito, allora la Vale chiese a quei tipi  se volevano picchiare qualcuno.
Loro tutti gasati dissero:
-Si si . Non abbiamo mica paura noi! 
( Magari fosse stato davvero così!-.-)
La Vale scrisse a Marco.
-Vieni qui che ci sono dei ragazzi che ti vogliono picchiare!
- Ora e posto?
-Adesso.
Gli disse il posto.
Arrivò Marco con degli amici,  che subito si misero in mezzo .
(Povero... non riesce a difendersi  da solo.)
La compagnia di Farid cominciava a scaldarsi.
Io e la Vale ci girammo verso gli scalini, cioè dal lato opposto di Marco.
Vidimo  mezzo paese che stava arrivando.
Ci guardammo con gli occhi sbarrati!
Appena gli altri ( la compagnia di Farid) se ne accorse, si tirarono indietro.
E dissero che ci eravamo inventate tutto.
Un ragazzo della compagnia di Marco cominciò ad andare verso Igor, un amico di Farid, l' unico che appena questo gli venne vicino non si tirò indietro.
Nel frattempo che loro discutevano  la Vale parlò a Marco:
-Digli le cose in faccia adesso! Digliele Dai!
Un altro pò piangeva.
La Vale dato che non rispondeva insisteva, fino a quando un amico di Marco gli disse:
- Ma l' hai lasciata dal vivo frà?
Marco, dalla vergogna, scosse la testa e guardò in basso.
- Allora fallo adesso!
Se ne stava zitto, mentre guardava il cellulare.
Alla fine mi stufai di stare li. 
Presi il cellulare e chiamai la Greta, gli passai a fianco , avrei voluto dargli uno schiaffo!
Ma di casini ce n' erano già troppi, non ne volevo di certo altri!.
Dopo un pò la compagnia di Farid e noi andammo via.
La serata più brutta della mia vita.
La Vale chiamò sua mamma , che ci venne a prendere.
Appena salii in macchina scrissi a Marco:
- Scusa per quello che è successo sta sera.
Le scuse non le meritava, però  mi sentivo troppo in  colpa. Ora era davvero definitivo, il noi non poteva più esistere.



 

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