mercoledì 7 settembre 2011

Tenetevi stretti i vostri pezzi di ricordi. - Capitolo 6 -

- Sabato vieni a vedermi giocare?
mi scrisse.
- Bho..vedo.
-Se non vieni mi incazzo di brutto.
-Ok..vengo.


23-01-11 Sabato
Dovevo andare a vedere la sua partita. Feci di tutto per arrivare li in tempo, ma arrivai tardi.
Gli scrissi di aspettarmi fuori, se era ancora li.
Una volta arrivata  chiesi a dei ragazzi di portarmi al campo da Rugby, dato che non avevo la minima idea di dove si trovasse.
Loro mi accompagnarono.
Una volta arrivata vidi un ragazzo con dei capelli metà biondi e metà color carota, alto, era sotto una luce che gli copriva il viso.
Di sicuro non era lui , dato che me lo ricordavo moro.
Da lontano chiesi a quel ragazzo se conosceva Marco.
Lui disse avvicinandosi:
- Sono io Marco.
Sono rimasta a bocca aperta.! Non avevo nemmeno riconosciuto il mio ragazzo!
Gli risposi:
- Ah, ciao..
 Siamo rimasti  a guardarci per circa 10 secondi e poi gli dissi:
-Non saluti neanche?
Infondo un po lo capivo che non mi avesse salutato, non lo avevo riconosciuto.
- Come stai?
disse.
- Bene te?
-Bene.
E siamo di nuovo rimasti a guardarci fino a quando non  gli chiesi di andare in centro.
Mi feci accompagnare da mia mamma e chiesi a Marco se voleva un passaggio.
-E' ma.... devo aspettare un mio amico.
-Ok... io ti aspetto li a dopo.
Arrivai in centro, neanche il tempo di scendere dalla macchina che mi scrive.
- Scusa ma non veniamo. Devo stare li con gli altri.
- Ma vaffanculo!.
- Ma se neanche mi hai riconosciuto!!
- Non riuscivo a vederti bene, avevi la luce che ti scuriva la faccia.
Non mi rispose più.
Tornai a casa, stavo quasi per piangere.
Andai in camera da letto di mia mamma.
Scrissi alla Greta, una mia amica, l' unica che mi stava vicina.
Messaggiammo  tutta la sera, stavo male, piangevo.
Lei mi chiese di chiamarla domani.
Il giorno verso le nove,prima di partire per andare da mia nonna,la chiamai.
Tutto il tempo del viaggio siamo state al telefono.
Arrivai da mia  nonna.
Li stammo un altro po al cellulare.
Gli chiedevo di scrivere a Marco, perchè a me non rispondeva.
Ma a quanto pare a lei si.
Dovevo mettere giù, la salutai.
Andai a mangiare.
Verso le 22.00 scrissi a Marco.
-Oooh, ma mi rispondi?!
- Non è che sto tutto il giorno al telefono.
disse.
Iniziamo a litigare.
Dopo un pò che andava avanti io gli scrissi:
-Perchè che fai mi molli?
- Bene addio.
...
Credevo che  era una fase, una di quelle già passate mille volte con lui.
Piansi, e come al solito stavo male.
Non avevo più il coraggio di scrivergli, avevo paura di quello che potesse rispondere.
Andai a letto piangendo, mi risvegliai allo stesso modo.

Il giorno  dopo andai al Centro Commerciale, non avevo nessuna voglia, avrei preferito stare a letto.
Incominciai a scrivere a Patrick, il mio migliore amico.
Mi stava vicino e cercava di consolarmi.
Ma stavo troppo male, anche tutte quelle parole dolci non mi fecero togliere il pensiero da Marco.
Pensavo...E se non avessi risposto cosi?,E se quella sera fossi rimasta con lui?
Io...io non lo so.
So che ci sto male tutt'ora,so che ci sono ancora notti che piango molto,sebbene sono passati molti mesi.
Perchè? Beh,perchè lui era tutto.
I giorni passarono...
Mi resi conto che non potevo starmene chiusa in casa.








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